Al di fuori dei confini europei l’export italiano subisce una piccola flessione.
A maggio le vendite extra Ue segnano un -1,6% mentre l’area interna all’Europa si ‘mantiene’ costante con un leggero -0,5%.
Invece il calcolo su base annua registra solo -2,8% sull’export extra Ue, a differenza della crescita +0,7% dei mercati interni.
I settori italiani che hanno subito questo calo sono: autoveicoli -10,0%, macchinari e apparecchi n.c.a -3,0%, articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, medici ed altri prodotti -7,8%, sostanza e prodotti chimici -4,2%.
A rialzare un po’ le sorti di maggio sono comparti quali: prodotti petroliferi raffinati +14,1%, moda come pelle e pelliccia +5,1%.
Restando sempre sulla stima annua si osservano le nazioni protagoniste del ‘declino’ del Made in Italy: paesi OPEC -16,6%, Turchia -11,3%, Belgio -6,8%, Russia -10,7% e Cina -5,7%.
Fortunatamente, il primo trimestre del 2018 ha presentato vendite pari a +3,0%, questo grazie a settori quali: metalli +6,4%, moda + 3,6%, prodotti alimentari, bevande e tabacco +4,9%, medicinali +4,7%.